Final Fantasy World - The Fusion [GdR]

Votes taken by .Jillian.

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    Benvenuta!
    *salva il topic per le prossime letture*
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    Erin staccò gli occhi dalla crepa che stava ormai osservando da qualche minuto in silenzio, e si girò di scatto verso la porta, rivolta a Tuono Ruggente, il capogilda che l’aveva accompagnata nella sua stanza e che le aveva comunicato l’inizio della schiusura del suo uovo:

    – non sono sicura di riuscire a…-

    Si bloccò a metà frase, rendendosi conto che la stanza era vuota. L’enorme Galka era sgusciato via in silenzio per concederle la possibilità di vivere quel momento da sola, grazie al suo innato tatto gli consentiva di riuscire spesso a prevedere le necessità di chi gli stava intorno.

    Sorrise mentre si girava verso il suo uovo, pronta ad affrontare ancora una volta da sola – per l’ultima volta da sola - uno dei momenti chiave della sua vita. Il sorriso stranamente si spense sul suo volto quando scoprì la presenza di una seconda crepa sul guscio candido.

    Nonostante l’eccitazione al pensiero di poter fare finalmente la conoscenza del suo drago, una parte di lei era terrorizzata dalla stessa prospettiva e un’ultima, piccola, parte ancora era arrabbiata per quella crepa, perché il guscio di quell'uovo le aveva tenuto compagnia e nonostante fosse cosciente della stupidità di quella sensazione non riusciva a scacciarla.

    Una crepa dopo l'altra l'uovo che era stato il compagno di Erin per così tanto tempo si stava sgretolando sotto ai suoi occhi, insieme ad ogni certezza che aveva accumulato fino a quel momento. Aveva sempre saputo che il suo drago avrebbe rotto l'uovo per uscirne ma non aveva mai realizzato che ne avrebbe preso il posto, che avrebbe dovuto rinunciare all'uno per avere l'altro, e si scoprì recalcitrante all’idea di dover lasciare andare l’oggetto che le aveva cambiato la vita, persa per un attimo nel terrore di non essere all’altezza del compito che sopraggiungeva inarrestabile.

    E poi, improvvisamente, come spesso capita nella vita, tutto fu spazzato via in un istante.

    Il guscio si ruppe definitivamente, e dalla membrana interna iniziò ad emergere lentamente una zampa, le scaglie iridescenti che non sembrano riflettere la luce delle torce, ma essere in grado di emanarne di propria, e subito dopo due narici si affacciarono timidamente, respirando per la prima volta l’aria fresca di Zeltennia, trovandola apparentemente di proprio gradimento, e decidendo quindi di fare avanzare il resto di quel muso e spalancare gli occhi per la prima volta, intrappolando in essi la loro prima immagine, una viera in ginocchio con il volto squassato da mille emozioni.

    Due iridi d’acciaio incontrarono le sue, e per Erin fu come se il tempo si dilatasse, un attimo si tramutò in un'eternità rimanendo al tempo stesso troppo breve.

    La sua anima si liberò dai legami e solo per un attimo la viera comprese che non si trovava più nella sua abituale sistemazione, percepì con una consapevolezza sconosciuta la propria essenza intrecciarsi con quella del drago, scindersi per poi ricongiungersi in una nuova forma, e tornare nuovamente dentro di lei mutata.

    Un intero oceano di emozioni si riversò nella viera, e le mura della diga che aveva costruito in tutti quegli anni, incapaci di contenerlo, non ebbero altra scelta se non quella di cedere sotto la prepotenza di quell’inondazione. Si accorse con stupore che tutte quelle emozioni, a cui aveva sempre cercato di resistere, relegandole ad angoli nascosti e impolverati, sembravano ora trovare un posto d'onore dentro di lei, ma questo non le causava il dolore che si era convinta di dover provare, ogni sensazione era al tempo stesso amplificata e attenuata, ed Erin comprese cosa significasse condividere il proprio cuore con un altro.

    I gelidi raggi di sole iniziavano ad illuminare una città che si stava a poco a poco risvegliando dal torpore notturno, alcuni abitanti erano già affaccendati, chi si stava mettendo a letto solo ora dopo turno di guardia o di produzione, chi aveva passato notti insonni e accoglieva con rancore quella luce che significava l’inizio di un nuovo giorno.

    E poi c’era Erin, reduce dalla terza notte che le aveva nuovamente cambiato la vita, profondamente mutata come se fosse anche lei riuscita a rompere il guscio dentro al quale aveva condotto la sua esistenza, rinascendo insieme alla creatura che ora dormiva beata nel suo grembo. Quell'essere che aveva per tanto tempo atteso, bramato, immaginato, e che ora era lì con lei, concreto come il pavimento su cui era seduta.

    Erin si volse nuovamente verso la porta che si trovava alle sue spalle, occupata dall’enorme figura di Tuono Ruggente, arrivato chissà quando. Il sorriso sereno che le campeggiava in volto trasmetteva solo una briciola della gioia che stava dilagando nelle sue vene come una droga di cui non avrebbe più potuto fare a meno.

    - Ti presento Dryas –

    E dopo tanti anni, Erin era finalmente a casa.
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    Caro forum,
    Sono cambiate così tante cose da quando sono approdata qui per la prima volta, ma tu rimani sempre lo stesso.
    Sei un porto sicuro dove trovare riparo quando il mondo reale diventa troppo pesante.
    Sei stato teatro di amori, litigi, amicizie. Soprattutto amicizie, tra le più vere che io abbia mai conosciuto.
    Sono così felice di essere stata trascinata tra le tue pagine e di aver contribuito a scrivere la tua storia.
    Tanti auguri di buon compleanno, rimani sempre così, ti voglio bene <3
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    Banale, ma non posso credere che nessuno l'abbia messo finora °-°

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    Ciao Marco, benvenuto!!
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    Auguri *-*
    *regala peluche a forma di panda*
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    Lavorare nelle locande di mezza fusione si era rivelato essere un ottimo metodo per accumulare favori, ed Erin si trovava attualmente in credito con un notevole numero di persone. Purtroppo la vita l'aveva anche portata, suo malgrado, a trovarsi nella situazione opposta. Acquistare il suo bellissimo cottage non sarebbe infatti stato possibile senza il grosso anticipo che le aveva generosamente concesso il suo datore di lavoro dell'epoca, a cui la Viera si era dichiarata eternamente debitrice.

    Mentre sorseggiava caffé e fissava il vestito che avrebbe dovuto indossare quel giorno, però, Erin iniziò a rimpiangere di aver mai pronunciato quelle parole.

    Sospirando posò la tazza sul comodino ed iniziò a cambiarsi, infilandosi il ridicolo abito che le era stato imposto di indossare durante quella che si prospettava essere una lunga giornata.
    Il vestito, di un improbabile color "bucciadikiwi" non solo le stava stretto alla vita, limitando la sua capacità di respiro, ma sembrava essere fatto di un tessuto prodotto appositamente per pizzicare costantemente la pelle del malcapitato - in questo caso lei.

    Una volta terminata l'operazione, Erin uscì per unirsi al resto dei camerieri. La sera precedente dopo il suo arrivo aveva ricevuto indicazioni generali su quello che avrebbe dovuto fare durante la giornata - la mattina sarebbe stata dedicata principalmente all'allestimento del rinfresco, ma alcuni ospiti avevano deciso di passare la notte nella sontuosa villa che avrebbe ospitato la cerimonia ed Erin era chiamata a servire la colazione, compito che si rivelò più arduo del previsto dal momento che Erin non capiva una parola di quello che si dicevano gli invitati.

    Fortunatamente i presenti sembravano appartenere ad un ceto acculturato, poiché parlavano la lingua comune senza troppe difficoltà, nonstante questo Erin sviluppò presto un mal di testa dovuto al fatto di non comprendere alcuna parola che non le fosse rivolta direttamente.

    Valutando che la ratio camerieri/ospiti sembrava notevolmente a favore dei primi, dato l'esiguo numero di invitati presenti in sala, Erin decretò che i suoi colleghi avrebbero potuto fare a meno di lei per una decina di minuti e decise di prendersi una pausa, uscendo nel giardino.

    Le ombre degli alberi si stavano accorciando mentre l'oro del cielo impallidiva sempre di più e si tingeva di azzurro. Il prato profumava di erba appena tagliata, ed era punteggiato da piccoli fiori azzurri che sembravano essere riusciti ad eludere le lame dei taglia erba. L'immagine era completata da qualche nuvola solitaria che non faceva che aumentare la sensazione di sereno; sembrava quasi che gli sposi fossero riusciti a piegare anche il cielo al loro volere.

    L'aria fresca contribuì notevolmente a migliorare l'umore di Erin, che dalla sera precedente non aveva fatto altro che precipitare in caduta libera, ma la salita subì presto un brusco arresto quando Erin si accorse di non essere sola nel prato.

    Erin non era minimamente intenzionata a condividere il suo momento di pace con estranei, ma l'alternativa di tornare nella villa non la attirava minimamente. Ponderò per un attimo la possibilità di sfruttare le tecniche apprese per cercare la solitudine che tanto anelava sul tetto della villa, ma si impose di resistere all'impulso, dopotutto non sembrava carino spaventare gli ospiti di prima mattina.

    Rassegnata all'idea, Erin si avvicinò alla figura, accorgendosi presto che non si trattava di un Albhed come aveva inizialmente temuto, ma di un Au Ra. Rinfrancata dalla scoperta, Erin pensò che forse quell'incontro non sarebbe stato poi cosi terribile - quantomeno le avrebbe dato la possibilità di parlare con qualcuno che capisse effettivamente quello che diceva.

    - Ti prego, dimmi qualcosa di comprensibile, sto impazzendo!-

    Il sorriso che Erin rivolse al maggiordomo mentre pronunciava la frase riuscì a coprire quasi completamente la nota di disperazione nella sua voce.
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    The-most-tragic-story-of-all
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    Fu subito chiaro che aprire la porta avrebbe richiesto più tempo di quanto Erin avrebbe sperato, dopo vari tentativi con varie chiavi apparentemente uguali però, la serratura decise di arrendersi, e concesse ai tre avventurieri di addentrarsi nella villa.

    Aprendosi la porta emise un cigolio sinistro che avrebbe fatto commuovere Alfred Hitchcock, rivelando un grande atrio, che lasciava intravedere i segni di una passata grandezza, sotto a cumuli di polvere e... Ragnatele.

    Forse fu lo stimolo visivo delle ragnatele, la sensazione di movimento che proveniva dall’alto, o il brivido freddo che le percorse la schiena. Erin non avrebbe saputo dire cosa le fece inizialmente percepire il pericolo, ma presto comprese che non erano certo i topi il problema principale della Signora Voidwood.

    Di fronte a loro scesero tre enormi aracnidi, che Erin cercò subito di identificare, aprendo freneticamente cassetti mentali alla ricerca di nozioni archiviate su quegli esseri.

    - topi eh? - imprecò a mezza voce la Viera.
    -I più piccoli dovrebbero essere velenosi, fate attenzione.- ammonì quindi i compagni.

    Erin aveva l'impressione che i tre ragni non avrebbero permesso lunghe conversazioni tra lei e i due maghi, perciò elaborò velocemente una strategia e sperò che gli altri facessero altrettanto.

    Decise istintivamente di provare a colpire prima uno dei due ragni più piccoli per poi concentrarsi sul più grosso, perché se la memoria non la tradiva doveva essere l’unico non dotato di veleno.

    Il braccio destro della Viera si mosse verso l’alto, per portare la lancia sopra la sua testa, con la singola lama affilata che ora si trovava davanti.
    In contrasto con il gesto di Fate, Erin avanzò, aprendo la gamba sinistra, per avvicinarsi al ragno che si trovava in quella direzione, sfruttando il movimento per imprimere energia all’ attacco che stava per sferrare.
    Contemporaneamente portò la mano sinistra sull’ impugnatura della lancia, brandendola a due mani e cercando di affondare la lama nella testa del ragno, con un movimento verso il basso, evitando quanto possibile ogni contatto con il resto del corpo dell'animale.

    Se il colpo fosse andato a buon fine avrebbe subito estratto la lancia per prepararsi ad attaccare nuovamente.


    MP 16/16

    2/2 Gran pozione
    3/3 Pozione
    1/1 Panacea
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    Grazie grazie! La mia età mentale si sta già adeguando xD

    *stritola seha e le regala il suo biscotto*
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    Ciao amici *__________*

    *arraffa biscotto prima che cambino idea*
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    Buongiorno!
    Ciao a tutti, sono Alice, per voi Jill! Ho ormai la veneranda età di 29 anni (GYA) e abito in quel di Padova, dove in questo momento l'afa non perdona.

    Torno in questo forum dopo.....11 anni? anno più anno meno.
    Mi manca tantissimo scrivere, adoro i giochi di ruolo, perdonatemi ma le mie conoscenze di Final Fantasy si limitano a questo forum e qualche tactics advance iniziato e mai finito secoli or sono...

    Sto cercando di concludere una scheda PG ma la mia mania di perfezionismo non me lo permetterà tanto presto, quindi pazientate. Potrebbe essere qui tra mezz'ora o tra due giorni, lo scoprirete rimanendo sintonizzati.

    Un abbraccio fortissimo a chi già conosco e non vedo l'ora di conoscere tutti gli altri protagonisti di questa meravigliosa avventura!
13 replies since 3/11/2005
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