Missione: Il crepuscolo dell'oblio

Per Aimatelum, Balin, Aran e Haz.

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    Quando Aimatelum si alzò, lo Hume la ringraziò per l'aiuto, correttamente immaginando che fosse a lei che si dovesse la sua pronta guarigione. La ragazza lo ricompensò con un altro luminoso sorriso.
    Nessun problema, Aima. Avresti fatto lo stesso per me.
    Rise successivamente alla battuta di Haz, avvicinandosi per dare una pacca sulla spalla del Seeq.
    Hai ragione! Ben poco di cui cantare, da queste parti!
    Nel suo caso, la battuta le risollevò parecchio l'umore, tanto che iniziò a canticchiare mentre volava dietro a Scàth, seguendola nella nebbia.

    Canto che però, ben presto, si spense. La sua mente ritornò ai due pover'uomini che si erano lasciati alle spalle, nel fango della palude. Alla ricerca di uno scopo nella loro esistenza, per poi vedere le loro vite venire brutalmente strappate loro con una crudeltà inaudita.
    Poteva veramente dire di essere diversa da loro?
    Anche lei stava cercando il suo scopo, stava facendo di tutto perchè il mondo si ricordasse di lei. Ma quanto le rimaneva da vivere, ormai? Pochi anni, meno di due decenni, e soltanto se avesse avuto fortuna e fosse stata molto attenta. Aveva già sprecato due anni da quando era giunta a quella consapevolezza, e non aveva fatto nulla, niente che potesse essere chiamato anche solo lontanamente degno di essere ricordato.
    Forse era destinata ad essere dimenticata. A diventare niente di più che una minuscola macchia nella storia della Fusione - o neanche quella. Sarebbe evaporata, e sarebbe stato come se non fosse mai esistita.
    In fondo, perchè doveva provare? Sapeva che sarebbe successo comunque. E anche se ci fosse riuscita, se fosse diventata famosa... quanto avrebbe mai potuto esserlo? Anche gli artisti più brillanti venivano dimenticati, anche i ricercatori più sapienti si perdevano nelle sabbie del tempo. Sarebbe stata cancellata.
    Forse sarebbe stato meglio finirla qui. Porre fine a quel supplizio, e lasciare che la natura facesse il suo corso. Non era abbastanza forte. Non lo sarebbe mai stata.

    Aran atterrò, inciampando e cadendo in ginocchio nella melma. Si portò le mani al viso, mentre calde lacrime cominciavano a scorrere su di esso e chiudeva le ali attorno al suo corpo, come a creare un bozzolo per allontanare tutto e tutti. Un bozzolo che a nulla le sarebbe servito, se un altro Pyros fosse comparso. Ma era giusto così. Da cenere almeno sarebbe stata utile. Una pianta sarebbe potuta crescere dal suo cadavere, generando una nuova vita, che forse, forse, avrebbe resistito più di lei al passare del tempo.
    Singhiozzò forte, abbandonandosi al pianto.


    Aran Timeplume
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    Per quanto il soldato voleva ritenersi fortunato del fatto che non sembravano esserci problemi lungo il loro nuovo tragitto, questo pensiero fu immediatamente rimpiazzato da uno strano senso di disagio. Aveva provato qualcosa del genere anche prima, quando si erano momentaneamente divisi per esplorare la zona, ma al contrario dell'ultima volta, questa sensazione era qualcosa che stava diventando sempre più apparente mentre continuava a seguire Scáth nella nebbia.

    Aimatelum, però, notò molto presto come era quello con meno problemi: Per quanto non riuscì a capire se Haz stava provando sensazioni simili o meno, riuscì perlomeno a notare come i modi in cui si stavano comportando Scáth e Aran erano cambiati radicalmente. Vedendo ciò, "l'avventuriero" di Eorzea si avvicinò rapidamente all'Aegyl, inginocchiandosi immediatamente per vedere che diamine di problema aveva...Cosa che, beh, non riuscì ad analizzare, visto che non sembrava esserci un problema.


    "Aran! Non aver paura, non sei da sola!"

    Commentò il giovane Hume mentre cercò di muovere leggermente la spalla di Aran per farsi notare. Non sapeva esattamente se quello che Aran stava provando era paura, tristezza o qualcosa di più complicato, ma nel dubbio cercò di incoraggiarla a muoversi da quello stato sofferente...Ma spostando lo sguardo verso Haz, che stava cercando di spronare Scáth stessa, dubitava che sarebbe stato così facile.

    Più pensava alla loro situazione, più il guerriero pensava che c'era qualcosa di veramente strano. Forse era legato a qualcosa che c'era scritto nel diario, il fatto che c'era qualcosa di strano nell'aria. Che fosse la nebbia che circondava tutta la palude a causare quelle sensazioni? Questo avrebbe spiegato la sensazione di malessere che stava sentendo adesso e che aveva sentito prima.

    In quel caso, forse si sarebbero dovuti ritirare in una zona meno intensa, almeno per far riposare Aran e Scáth...Ma forse, facendo ciò, avrebbero fatto la stessa fine di quei due, vicino al Pyros. Quindi dovevano avanzare? Era difficile da dire, considerando non sapevano neanche quanto mancava alla loro meta.


    "Haz, che facciamo? Ci ritiriamo?"

    Chiese rapidamente Aimatelum, indirizzando le sue parole verso l'altro membro del gruppo che sembrava meno afflitto da quello che stava succedendo. Per quanto il ragazzo dai capelli rossi sembrava molto calmo, le sue parole avevano un certo senso di urgenza: Dopotutto, considerando la stranezza di tutta questa situazione, non voleva stare per molto tempo in questa zona.

    Aimatelum Leonis
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    Elmo attico: tipico elmo da gladiatore.

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    Il respiro della pixie cresceva affannoso e dopo poco cominciò a fare delle grida soffocate, come se avesse un evidente dolore interiore. La già buia palude divenne sempre più buia mentre le tenebre cominciavano ad avviluppare Scáth, le sue già nere venature che si intensificavano, un velo di oscurità che le ruotava intorno circondandola. La giovane berserker portò le mani alla testa mentre cercava di allontanare quel nemico etereo che stava per brandirla per sempre.
    Con meno rapidità, lo stesso fenomeno stava però raggiungendo anche Aran. Anche lì l'oscurità stava prendendo piede in maniera visibile peggiorando le sue condizioni. Haz e Aimatelum avevano ancora un po' di tempo a disposizione invece prima che tutto questo divenisse irreversibile per tutti loro, restando così in quel luogo che voleva trattenerli lì per sempre.
    Guardandosi intorno avrebbero scoperto che l'origine delle emanazioni oscure che avevano effetti anche sulle loro menti, provenivano da un grande portale aperto nel vuoto non molti metri lontano da loro, appena visibile nell'oscurità della zona. Quella era la fonte di ciò che stavano passando e, più si sarebbero avvicinati peggio sarebbe stato, fino a quando si sarebbero trasformati per sempre e non avrebbero mai più fatto ritorno.
     
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    Vicino a Scàth, Haz la vide mentre l'oscurità sembrava avere la meglio su di lei. Non sembrava un processo indolore ed il seeq si agitò ancora di più. Non sapeva proprio cosa fare in quella situazione e guardò verso i suoi compagni per vedere se loro avevano delle idee... ed anche Aran sembrava in preda allo stesso fenomeno di Scàth.

    - No! Grumpf! Aran!

    Guardandosi attorno aveva notato il portale e sospettava fosse l'origine di tutti i loro problemi. Probabilmente era anche dove i suoi superiori volevano andasse, ma era chiaramente fuori dalla loro portata e preferiva salvarsi e riportare in salvo gli altri che rischiare per cercare di completare la missione.
    Se lo avessero cacciato dall'esercito avrebbe trovato un altro modo di cavarsela.


    - Grumpf. Si, andiamocene. Cerca di aiutare Aran..

    Haz si chinò su Scàth e cercò di prenderla in braccio per portarla via da lì ripercorrendo la strada che avevano appena fatto. Non sarebbe stato facile visto come si agitava, ma era la loro unica opzione per cercare di uscire da lì. Se proprio si fosse rivelato impossibile avrebbe provato a prenderla per un piede e trascinarla letteralmente fuori da lì, alle conseguenze avrebbe pensato poi.
    Anche lui si sentiva sempre peggio, ma cercò di stringere i denti ed aspettare che Aimatelum fosse pronto a portare via Aran prima di tornare indietro.




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    Le parole dei compagni arrivavano lontane ad Aran, troppo presa dal proprio tormento interiore per accorgersi di ciò che stava succedendo all'esterno. Non era in grado di vedere il portale, nè di sentire Scàth. L'Aegyl chiuse le ali ancora di più attorno al proprio corpo, cercando di nascondersi, mentre pensieri simili a quelli che poco fa l'avevano portata in quelle condizioni continuavano ad affiorare, sempre più spezzati ed incoerenti.
    Era una creatura inutile, che avrebbe dovuto soltanto scomparire. Non c'era posto per lei nel mondo. Le sue canzoni erano orribili. Era detestabile. Rumorosa. Inutile. Debole. Antipatica. Un peso.
    L'oscurità cominciò ad avvolgere la forma dell'Aegyl, anche se non ci furono particolari cambiamenti nel suo aspetto come quelli facilmente visibili nella forma della Pixie. Che ciò dipendesse dalla natura differente delle due razze, o che fosse soltanto un sintomo di quanto più Scàth era sensibile all'oscurità di Aran, non era dato saperlo. Fatto stava che anche l'Aegyl non era messa bene, e ben presto avrebbe seguito Scàth nell'oblio, se nessuno l'avrebbe portata via di lì.


    Aran Timeplume
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    Edited by NightWW - 26/2/2023, 14:25
     
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    Seguendo momentaneamente lo sguardo del suo compagno mentre aspettava una risposta, anche Aimatelum riuscì a notare una specie di portale enorme, il quale sembrava essere la fonte di tutta quell'oscurità che stava apparendo intorno a loro...E, notando meglio, quella che stava vedendo sul corpo di Aran. Era chiaro che avvicinarsi a quel portale sarebbe stata una bruttissima idea, soprattutto per le due persone che stavano attualmente soffrendo a causa degli effetti dell'area.

    "Va bene!"

    Rispose molto velocemente il giovane Hume, facendo un cenno alla conferma di Haz. Per quanto la sua mente stava già iniziando a farsi un paio di domande riguardo all'apertura nel vuoto, alla fine l'avventuriero decise di muoversi al posto di pensare: Non solo perché quello strano senso di disagio si faceva sempre più forte, ma anche per le condizioni di Aran che stavano peggiorando ancora di più. Dovevano muoversi, adesso.

    A causa di ciò, Aimatelum avrebbe agito, chinandosi in modo di prendere Aran e portarla via da lì insieme al resto del gruppo, cercando di fare attenzione a non danneggiare le sue ali durante questo processo. In particolare, avrebbe cercato di prenderla per un braccio, mettendolo oltre la sua spalla in modo da trascinarla meglio e più velocemente. Inoltre, Aimatelum avrebbe anche cercato di mantenere il suo corpo con l'altro braccio, in modo da non farla inciampare lungo la strada. Tutto ciò l'avrebbe provato a fare con forza, ma non abbastanza forza da provocare possibili danni: Giusto abbastanza nel caso in cui avrebbe cercato di dimenarsi dalla sua presa.

    Infine, facendo l'ennesimo cenno verso Haz, avrebbe provato a rintracciare la strada che avevano preso insieme a lui, facendosi strada il più velocemente possibile: Non voleva veramente rischiare di diventare un mostro e, sicuramente, non voleva che la persona che gli aveva salvato la vita morisse in questo modo così deplorevole.


    Aimatelum Leonis
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    Edited by TadekIta - 26/2/2023, 14:06
     
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    Aimatelum e Haz trascinarono quindi le loro compagne via da lì. Più prendevano distanza dal portale e più facile era avanzare, il passo diveniva più leggero, la mente più lucida e, presto si trovarono nuovamente immersi nella tranquillità di quella palude morente, non troppo distanti dalla grotta da cui erano giunti.
    Si ripresero nell'ordine che ci si attendeva: Aimatelum quasi da subito, poi Haz, dopo un po' anche Aran sembrò tornare in sé e Scath riprese i sensi per ultima.
    Quando fu in grado di proseguire da sola e respirare normalmente, la pixie provò ad esaminare l'accaduto nel caso non l'avesse già fatto qualcun altro.

    Mist... ne ho respirato in passato nei jagd di Ivalice, ma mai così tanto.
    Non c'era bisogno di spiegare la sensazione perché l'avevano provata anche loro.
    Le aree ricche di mist non hanno vita, qualsiasi cosa ci fosse prima non è in grado di sopravvivere in quello stato. Chiunque si sia incamminato in quella direzione, è certo che non tornerà mai.
    La pixie volava lenta a pochi centimetri dal suolo impantanato approcciandosi all'ingresso della grotta.
    Questa missione è finita, non c'è più niente che possiamo fare qui.
    Esitò quando si trovò accanto Aimatelum, aprì un paio di volte la bocca con l'intenzione di ringraziarlo, ma non le uscirono le parole.
    Spero di non averti morso mentre non ero in me...
    Fu tutto ciò che riuscì a dire distogliendo lo sguardo.
    Il significato di questi accadimenti non lo avrebbero compreso subito, ma presto sarebbero arrivate anche le risposte.


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    Mano a mano che si allontanava dal portale Haz iniziava a stare meglio, ma restò comunque preoccupatissimo fino a che anche Scàth ed Aran non si furono riprese.
    Non aveva troppa voglia di parlare, quella prima missione gli sembrava proprio un fallimento. Aran e Scàth avevano rischiato davvero grosso ed anche lui ed Aimatelum si erano resi conto del pericolo all'ultimo momento. Non voleva pensare a cosa sarebbe potuto succedere se avessero tardato un po' la loro decisione di tornare. In più c'era il fatto che non pensava i suoi superiori sarebbero stati contenti degli scarsi risultati ottenuti ed aveva paura di essere cacciato immediatamente dall'esercito.
    Perso in questi pensieri cupi si perse parte della spiegazione di Scàth. Haz tirò un sospiro di sollievo quando la pixie disse loro che la missione era finita.


    - Grumpf! Perlomeno siamo ancora tutti interi... ah ah. cercò di scherzare, anche se non suonò particolarmente convincente neanche alle sue stesse orecchie.

    - Non so voi, grumpf, ma io ho davvero bisogno di un buon pasto e qualche boccale per, grumpf, riprendermi. Chi mi fa compagnia?

    Non vedeva l'ora di rimettere piede in città e di fiondarsi nella prima locanda disponibile. Aveva bisogno di festeggiare per dimenticare come era andata quella prima missione. Anche perché, visto che si era convinto di stare già rischiando il suo posto nell'esercito di Ivalice, aveva tutte le intenzioni di spremere per bene le casse dei suoi datori di lavoro finché poteva.



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    All'inizio, sotto il punto di vista del soldato di Garlemald, la strada che stavano ripercorrendo sembrava infinita. Forse era l'effetto di quel strano portale, quel senso di disagio che lo stava portando a dubitare del fatto che si sarebbero allontanati in tempo. Fortunatamente, però, non passò molto tempo prima che Aimatelum cambiò idea: Mentre correvano, la via sembrava quasi farsi più facile da attraversare, con quella densa nebbia che si stava, man mano, affievolendo.

    L'avventuriero tirò un sospiro di sollievo quando ritornarono nei dintorni più riconoscibili della palude. Pochi istanti dopo quel sospiro, si sentì come se si fosse tolto un peso dalle spalle...Almeno metaforicamente, visto che stava ancora trascinando Aran.


    "Stai meglio?"

    Domandò Aimatelum poco dopo aver notato come sembrava che si stesse riprendendo anche lei e, nel caso ne avesse ricevuto conferma, l'avrebbe delicatamente lasciata in modo da farla camminare per conto proprio.

    La stessa cosa (cioè il fatto che si stava riprendendo da quell'evento) sembrava valere anche per Scàth, la quale commentò sulla faccenda appena accaduta. Quindi quelle sensazioni erano state causate dal Mist di cui aveva sentito parlare? Per quanto non lo ammise a voce, Aimatelum doveva comunque cedere il fatto che era una sostanza veramente spaventosa, anche senza vederne gli effetti definitivi e irreversibili.


    "Oh? Beh, quello dovresti chiederlo a Haz."

    Commentò Aimatelum alle parole di Scàth, puntando leggermente il dito verso Haz in modo da mettere l'attenzione su di lui. Dopotutto, era stato lui a portare Scàth in salvo...Magari, però, era ancora confusa, e poteva capirlo: Soltanto a giudicare da come avevano reagito, quell'esperienza doveva essere stata dura per lei e Aran. Forse, in questo momento, doveva ritenersi fortunato che gli effetti del Mist non lo avevano afflitto così tanto.

    "Dopo tutto quello che è successo, volentieri!...Anche se, devo ammettere, non ho così tanti guil da condividere."

    Aggiunse l'avventuriero dopo aver sentito la proposta di Haz, rilasciando un sospiro leggermente seccato dalla sua attuale mancanza di monete, mostrando una vera e propria espressione annoiata, una rarità a giudicare da quanto era rimasto impassibile per tutta quella missione. In realtà, ne aveva ancora molte di monete, ma per pagare il viaggio di ritorno in Eorzea, ne avrebbe dovuto risparmiare un altro po', cosa che non gli avrebbe permesso di pagare molto per cibo o bevande varie.

    Ma, in ogni caso, non gli sarebbe dispiaciuto condividere qualcosa da mangiare e bere con questo gruppo di persone: Dopotutto, erano le prime persone con cui aveva lavorato oltre i confini di Etheirys e, sicuramente, non era una brutta compagnia. Per quanto non poteva completamente dire che la loro missione era stata un completo successo, almeno poteva ritenere il fatto che tutti loro erano ancora vivi un successo.


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    Aran, nella sua disperazione, si sentiva persa. Senza alcuna speranza, era come un automa.
    Per questo non ebbe alcuna reazione quando Aimatelum la sollevò per allontanarla da lì. Non era un peso morto, riusciva a camminare - ma lo faceva in modo sconnesso, senza alcun ritmo comprensibile, rendendo ancora più complesse le operazioni di salvataggio.

    Tuttavia la ragazza fu portata in salvo e, a poco a poco, cominciò a riprendersi. Non appena fu in grado di capire cosa le stava attorno si rese conto che stesse venendo salvata da qualcuno dei suoi compagni - Aimatelum, a giudicare dal braccio che teneva attorno alla sua vita.
    Non appena fu in grado di muoversi efficacemente cominciò a camminare con più sicurezza e ad aprire leggermente le ali per vedere meglio, pur rimanendo accanto allo hume in quanto la sua presenza ancora la confortava.

    Qualche minuto dopo, quando lui le chiese se stesse meglio, fece un cenno con la testa prima di ricordarsi che non poteva vederle il volto dato che era chiuso dalle ali, quindi rispose, con la voce ancora debole.

    S-sì. Grazie.
    Si sentì immediatamente più fredda quando lui la lasciò, ma spinse questa sensazione nelle profondità della sua mente insieme ai pensieri negativi che ancora le affollavano la testa, sebbene in modo meno efficace rispetto a poco prima. Qualche istante dopo ancora battè le ali per alzarsi in volo, restando comunque appena sopra i propri compagni dato che non voleva perderli. Era instabile, ma la sensazione dell'aria tra le piume fece miracoli per migliorare il suo umore e scacciare via l'oscurità.

    Nel frattempo ascoltò l'analisi di Scàth su ciò che era successo loro, rabbrividendo. Era arrivata ad un passo dalla morte, e se fosse successo non se ne sarebbe neanche resa conto. Provò un improvviso moto di odio, paura e disgusto verso il Mist, qualsiasi cosa esso fosse.
    Fu decisamente sollevata, infine, quando Scàth dichiarò la fine della missione. Non sarebbe tornata in quel posto per nulla al mondo.

    ...Che brutta morte...
    Commentò soltanto, pensando a coloro che si erano persi in quella nebbia.

    Quando invece Haz e Aimatelum proposero un boccale di birra, Aran atterrò nuovamente, annuendo subito.

    S-sì, concordo! Andiamo in taverna!
    Poi si rivolse ad Aimatelum.
    T-ti offro io il pranzo, è il minimo che possa fare!
    Annuì tra sè e sè guardando lo hume.
    Anzi! Se c'è...se c'è qualcosa che posso fare per te, dimmela e ti aiuterò! Qualsiasi cosa! Mi hai salvato la vita, dopotutto!
    Fu con questa dichiarazione che avrebbe potuto essere facilmente fraintesa - o quantomeno sfruttata in modi poco consoni - che Aran si infilò nella caverna, i pensieri oscuri ormai spinti nel fondo della sua coscienza. Non cancellati, non sconfitti, ma per il momento dimenticati. Ma quanto a lungo avrebbe potuto nascondere la testa sotto la sabbia, prima di doverli affrontare o perire? Questo l'avrebbe deciso il tempo e gli avvenimenti che presto avrebbero nuovamente scosso la pacifica vita della giovane Aegyl.

    Aran Timeplume
    Bardo Lv.1

    MP: 13/19

    Anima:
    Tuono
    Difese magiche (Attuale/Standard):
    - Tuono: 2/2
    - Fuoco: 1/1
    - Acqua: 1/1
    - Vento: 1/1
    - Ghiaccio: 1/1
    - Terra: 0/0
    - Luce: 1/1
    - Oscurità: 0/0

    Attacco magico:
    - Tuono: Tier + 1
    - Fuoco, Acqua, Vento, Ghiaccio: Tier normale
    - Terra: Tier -1

    Equip:
    - Bo: Lungo bastone di legno. [Slot Schiena]
    - Bracciali di cuoio: protezioni in cuoio per gli avambracci. [Slot Braccia]
    - Lira: strumento musicale a corde. [Slot fianco destro]
    - Scouter: Permette di ottenere informazioni su un nemico come la magia Libra. [Slot Testa]

    Consumabili:
    -2/2 Pozione
    -1/2 Granpozione
    -1/1 Etere
    -1/1 Panacea

    Passive:
    -Sinfonia: Ad ogni canzone suonata si generano piccole note utilizzabili come proiettili. [P]

    Status:
    -Ferite: Illeso
    -Morale: It's time to be happy! Sha-la-la
     
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69 replies since 19/10/2022, 16:02   817 views
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