Torre di Cristallo: Via della magia

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    In una valle isolata a nord-est nel mondo dei saroniani, era lì che convergevano i destini di coloro i quali erano stati coinvolti nelle intrepide ricerche di Crystal, avvenute nel corso della strana dislocazione temporale creatasi tra gli sventurati che avevano affrontato Exdeath ed il resto dell'universo lì fuori.
    Era stato durante il tentativo del malvagio demone arboreo che eventi misteriosi avevano cominciato a succedersi in vari mondi. Portali aperti sul nulla, violente esalazioni di mist, tenebre dilaganti e risvegli di antichi brutti ceffi. Non ne era mancata neanche una.
    La causa di tutto questo era dovuta all'apparizione di una misteriosa meraviglia architettonica, presso la quale i nostri eroi ed Ex'aern si erano radunati: la Torre di Cristallo.
    Suddetta torre era in realtà difficile da vedere. Altissima e come suggeriva il nome, dall'aspetto di fattezza cristallina, sembrava però apparire appena per pochi attimi per poi perdersi alla vista, una visione effimera, come un miraggio su cui era arduo soffermare lo sguardo.
    Tra loro e la torre c'era però un altro ostacolo: delle grandi mura di cinta squadrate che circondavano la torre. Ed era proprio presso l'ingresso frontale di questa fortificazione che erano radunati gli avventurieri. Crystal non era lì, in compenso c'era la leggendaria Yangir che oltre a cercare di vendere pozioni (perfettamente normali e funzionanti, nonostante le ampolle sbilenche dessero una cattiva impressione), li accolse sollevando in aria un grosso grammofono da cui provenne una voce molto familiare.

    Buongiorno a tutti, qui è la dottoressa Crystal Seharys! Chiedo scusa se non sono lì con voi, ma sono in un'altra postazione da dove gestirò la missione. Non si ripeterà ciò che è successo con Exdeath.
    La voce allegra e squillante di Crystal prese un tono molto più afflitto sull'ultima frase, evidentemente la gria si sentiva in colpa per ciò che era accaduto.
    Vi confermo che la torre che vedete di fronte a voi non è solo reale, anche se a tratti non lo sembra, ma è la causa di tutti i problemi interdimensionali di quest anno. O meglio, è quello che c'è dentro la causa. E qui entrate in gioco voi facendo quello che sapete fare meglio: picchiate il problema finché non sparisce!
    Man mano che Crystal parlava, il grammofono scendeva sempre più giù mentre le braccia di Yangir tremolavano.
    La prima sezione, questa simile a mura di cinta, è una specie di trappola labirintica, ma non temete, ho già risolto come superarla. Dovrete dividervi in tre gruppi e prendere percorsi diversi e attivare le porte che troverete al termine di essi. Così facendo accederete alla torre vera e propria. Io moniterò tutto da qui fuori.
    Yangir poggiò il grammofono a terra.
    Ho i bracci stanchi, questa parla troppo...
    Tre piccoli orb fluttuarono verso gli avventurieri.
    Ciascuno di quegli aggeggi che vedete sono delle minimappe interattive. Sono molto semplici, non li ho programmati per avere una buona risoluzione, ma vi guideranno nel labirinto e registreranno gli avvenimenti. Basta che ciascuno dei tre leader ne attiri uno a sé con un minimo di mana e vi seguirà senza che dovrete fare altro.
    I piccoli orb erano sospesi a un metro e mezzo da terra e brillavano di una flebile luce azzurra. Toccandoli con un dito era possibile aprire un mini-schermo etereo che indicava la direzione da prendere e così facendo, i tre gruppi furono mandati verso diverse aperture nella fortezza esterna, dando così inizio ad una nuova e si sperava avvincente avventura.

    SPOILER (click to view)
    Segnalare nome pg
    classi e lv
    mana attuale/max
    equipaggiamento completo
    consumabili attuali/max
    status positivi o negativi di qualsivoglia natura
     
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    Shiroi Ōkami

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    Dopo gli inquietanti eventi di Reisenjima, Mira era stata costretta a rimanere in attesa che persone ben più compententi di lei in materia ricercassero il nodo di tutta quella questione. In realtà la seleniana aveva sentito che quelle dell'isola non erano state le uniche strenezze avvenute in quel periodo, ma pochi eventi potevano superare l'orrore di quanto aveva visto quel giorno. Fu con un grande sollievo che partì alla volta del regno di Saronia quando ricevette finalmente la chiamata. All'interno dei suoi confini era sorta una meraviglia di architettura, che avrebbe indubbiamente rappresentato una delle più grandi attrazioni turistiche dell'intera Fusione, se non si fosse probabilmente rivelata una gigantesca trappola mortale. La Torre di Cristallo non solo era spuntata letteralmente dal nulla, ma il suo profilo era così evanescente che sembrava potesse dissolversi da un momento all'altro. Era come se l'edificio fosse contemporaneamente in due posti diversi e che si spostasse di continuo da un luogo all'altro. E questo era solo l'esterno, chissà quali meraviglie od orrori si celavano all'interno. Un'altra tipica giornata da avventuriero.

    Mira non era (fortunatamente) stata l'unica a rispondere alla chiamata. Come al solito c'era un nutrito gruppetto di intrepidi combattenti pronti a rischiare la vita per il bene della Fusione. Ma non era solo la forza bruta ad essere stata dispiegata, serviva anche il giusto supporto strategico. Fortunatamente Crystal aveva provveduto a fare i primi rilievi e ad elaborare una strategia di approccio a quell'enorme problema. Stando alle parole della studiosa la torre rappresentava la fonte di tutti gli strani eventi spuntati di recente per la Fusione, quindi si sarebbero tutti potenzialmente risolti in una volta sola. Forse non si poteva fare più nulla per chi era stato contaminato dal Void, ma sapere che c'era la possibilità di fermare l'avanzata di quel terribile male rincuorò Mira non poco.
    Il piano era semplice ma per questo efficace: dividersi in gruppi e scalare la torre, affrontando qualsiasi minaccia vi si trovasse all'interno. Un approccio non poi così diverso da quello del castello di Exdeath e in quel caso avevano trionfato. Ogni gruppo avrebbe dovuto scegliere un leader che si sarebbe occupato della nagivazione all'interno di quello che si prospettava essere un autentico labirinto, grazie a degli speciali congegni che avrebbero mostrato loro la via da seguire. Il solo sentire la parola leader fece salire un nodo alla gola della seleniana. Non era mai stata il tipo da mettersi al centro dell'attenzione, non di sua volontà per lo meno, ma preferiva fare del suo meglio lontano dalla luce dei riflettori. Lasciò pertanto che fosse qualcun altro a prendersi quell'onere, che avrebbe poi seguito fino alla destinazione assegnata al loro gruppo. Era arrivato il momento di porre la parola fine a quella brutta storia, in un modo o nell'altro.

    Mira Whitefang
    Monaco LV 8 | Ninja LV 1
    MP: 26+5(Gohei)+5(Forbici del sarto)+4(orecchini delle stelle)+3(anello delle stelle) = 43/43
    Stato: illesa
    Difese elementali
    • Ghiaccio: 2
    • Acqua | Luce | Terra | Tuono | Vento: 1
    • Fuoco | Oscurità : 0
    Armi
    • Ikarigiri (Schiena)
    • Gohei (Fianco destro)
    • Forbici del sarto (Fianco sinistro)
    Protezioni
    • Kenpogi Templare [+1 auto-refresh]
    • 2x Mani del Santo [Tecniche spirituali +2]
    • Pantaloni del viandante [Regen in movimento]
    • Sandali di Hermes [Velocità +]
    Accessori
    • Orecchini delle stelle [+4 MP]
    • Fiocco [res cecità, mutismo, sonno, paralisi, pietra, veleno, caos e virus +]
    • Anello delle stelle [+3 MP]
    • Anello dell'angelo [Reraise]
    • Anello protect [Protect]
    • Gobbiesack [+5 oggetti trasportabili]
    Consumabili
    • 2/2 panacea
    • 1/1 megafenice
    • 5/5 etere
    • 1/1 megapozioni
    • 2/2 granpozioni
    Abilità passive/Abilità equipaggiamento/Effetti Attivi
    • Res cecità, mutismo, sonno, paralisi, pietra, veleno, caos e virus + [Fiocco]
    • 1x Reraise [Anello dell'angelo]
    • Immunità maledizione [Gohei]
    • +1 auto-refresh [Kenpogi templare]
    • Regen in movimento [Pantaloni del viandante]
    • Velocità + [Sandali di Hermes]
    • Nitōryū
    • Protect [Anello Protect]


    Edited by Erik369 - 18/10/2023, 15:51
     
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    Come recita un vecchio adagio, "la curiosità uccise il gatto, ma la soddisfazione lo riportò in vita".
    Aran ringraziava di non essere un gatto.
    Non per la sezione del "ritornare in vita" chiaramente, quello le avrebbe fatto parecchio comodo. Ma ecco, la possibilità di morire per la curiosità... non le piaceva. Non le piaceva l'idea della morte, in generale.
    Ma questa era già una vecchia storia, insomma, nulla di diverso da ciò che provava da alcuni anni a questa parte.
    Ciò che era cambiato era che la giovane Aegyl aveva avuto il suo primo incontro con la morte, a Rebena Te Ra. Un incontro che, senza l'aiuto dei suoi alleati, l'avrebbe portata ad una tanto prematura quanto ingloriosa fine, inghiottita dal mist.
    Nonostante l'atteggiamento allegro e caciarone assunto dalla ragazza a fine missione - senza alcun dubbio vero, dato che era completamente incapace di non mostrare chiaramente le proprie emozioni - quell'evento si era fatto strada nella sua mente come un tarlo, come un verme che mangiava via la sua felicità.
    Sfortunatamente per lui, di felicità Aran ne aveva da vendere - dunque, nonostante fosse consapevole che avrebbe dovuto affrontare presto la cosa... be', c'era sempre domani, no?

    L'Aegyl si trovava ora nel regno di Saronia, là dove era comparsa la torre di cristallo. Capitata da quelle parti per consegnare un pacco, aveva sentito che una certa dottoressa stava conducendo delle ricerche, e che questo avrebbe attirato grandi guerrieri da tutta la Fusione. Come poteva perdersi un'occasione del genere per rimpinguare di nuove storie il suo repertorio? La sua stella stava cominciando a sorgere - ed in effetti alcuni ogni tanto sentivano parlare della "postina alata" che allietava le taverne con le sue canzoni - e non aveva la minima intenzione di farla tramontare tanto presto.

    Era dunque arrivata con largo anticipo e aveva ammirato a lungo, dall'alto, la cittadella e la torre che sembrava continuamente svanire e riapparire. Ai primi segni di avventurieri era poi scesa, sedendosi su un masso e tirando fuori il suo nuovo Harpy, e aveva cominciato a suonare e canticchiare dolcemente - insomma, tirare un po' su il morale della truppa era fondamentale, no?
    Attorno a lei si erano anche raccolti alcuni animali selvatici, più che altro pappagallini che si erano appollaiati sull'arma, mentre l'Aegyl li riforniva di bricioline di pane. Man mano il numero di persone era aumentato, fino a quando una Au Ra con una capra non aveva tirato fuori un grammofono, dal quale era uscita la voce di quella che doveva essere la loro committente. Alle prime parole i pappagallini erano volati via, ed Aran aveva smesso di suonare, scegliendo invece di ascoltare.
    Il labirinto non sarebbe stato un problema per Aran in realtà, dato che volando lo avrebbe potuto superare facilmente - però sarebbe stato fin troppo semplice, dove sarebbe stata l'epicità in questo?
    Quando Crystal parlò di leader lei si guardò attorno: nella sua zona si erano raccolti una seleniana che non appariva molto contenta all'idea di essere la guida del gruppo, uno Hume dai capelli argentati e un...ehm... mostro tentacoloso?
    Il gruppo era senza dubbio singolare, e non poteva dire di riconoscere tra di loro grandi nomi come Erik Dragonhat, Clara Walkman, Ex'Aern o Hikari Dawn (alcuni di questi erano presenti, ma si stavano già avviando all'avventura come i grandi eroi che erano); non era però tipa da farsi intimidire, quindi si alzò, fece un paio di battiti di test con le ali - più per farsi notare che per vero bisogno - e si avvicinò agli altri.

    Ehi! Piacere di conoscervi, io sono Aran Timeplume! Sono una barda, magari avete sentito di parlare di un'artista che si fa chiamare "Lyra" - be', sono io! fece un suono molto simile ad un "Eheheh" mentre sorrideva loro calorosamente. Non penso di essere adatta per essere la leader, ma posso essere un'ottima scout, e la mia musica vi può rinvigorire!

    Aran Timeplume
    Bardo Lv.1

    MP: 19/19

    Anima:
    Tuono
    Difese magiche (Attuale/Standard):
    - Tuono: 2/2
    - Fuoco: 1/1
    - Acqua: 1/1
    - Vento: 1/1
    - Ghiaccio: 1/1
    - Terra: 0/0
    - Luce: 1/1
    - Oscurità: 0/0

    Attacco magico:
    - Tuono: Tier + 1
    - Fuoco, Acqua, Vento, Ghiaccio: Tier normale
    - Terra: Tier -1

    Equip:
    - Harpy: Arco lungo formato in parte da un'arpa. Charm+1 [Slot Schiena]
    - Bracciali di cuoio: protezioni in cuoio per gli avambracci. [Slot Braccia]
    - Lira: strumento musicale a corde. [Slot fianco destro]
    - Scouter: Permette di ottenere informazioni su un nemico come la magia Libra. [Slot Testa]
    - Gobbiebag: aumenta il numero di slot per gli oggetti da portare in missione di 3. [Slot Borsa]

    Consumabili:
    -2/2 Pozione
    -2/2 Granpozione
    -2/2 Etere
    -2/2 Panacea
    -1/1 Coda di Fenice

    -100/100 Frecce
    -4/4 Freccia Elementale (Acqua)
    -4/4 Freccia Elementale (Fuoco)
    -4/4 Freccia Elementale (Terra)
    -4/4 Freccia Elementale (Aria)
    -4/4 Freccia Elementale (Tuono)
    -4/4 Freccia Elementale (Ghiaccio)


    Passive:
    -Sinfonia: Ad ogni canzone suonata si generano piccole note utilizzabili come proiettili. [P]

    Status:
    -Ferite: Illeso
     
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    Scoiattolo rosa

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    La carta mostrò i primi segni di cedimento, stropicciandosi appena tra le sue dita sottili. Aisen fagocitava parola per parola il testo breve e conciso, accanendosi in particolar modo sulla firma a piè di pagina che riportava il nome della famigerata dottoressa Crystal Seharys. Se gli occhi potessero consumare la materia, il mago bianco ora neo cavaliere oscuro avrebbe sicuramente già consumato la lettera a furia di sguardi ed ennesime riletture... se non fosse che era quest'ultima a consumare lui.
    Andava avanti così da tre quarti d'ora. Da quando aveva distrattamente chiuso la porta in faccia al moguri delle consegne col "kupo!" sempre pronto e si era lasciato crollare, scompigliato e ancora mezzo nudo, sul divano di una qualunque stanza in una qualunque città di Cocoon. Hah, ma chi voleva prendere in giro? Un'altra città sul mare. Non che abbia molta scelta, si disse. C'è il mare ovunque in questo schifo di posto, si disse.

    Il risultato della sua scappatella a Serendipity gli aveva dato un'impressione pessima abbastanza da non volerne più sapere né di Void né di ciò che gli gravitava attorno. Nel giro di poche ore non solo era stato umiliato e preso in giro, ma si era addirittura ritrovato senza scopo, senza motivazione e, soprattutto, aveva rischiato di rimanere intrappolato nel Void a fare compagnia a dei cadaveri ambulanti. Dopodiché si era separato da Kohaku Murakami senza una parola, un gesto di commiato, neanche un po' di risentimento o un tentativo minuscolo di vendicarsi. E di quella donna non aveva visto più neanche l'ombra – letteralmente.
    Era depresso. Mortalmente annoiato. Aveva deciso di appendere le armi al chiodo e di liberarsi del resto. Aveva relegato i cristalli, leali compagni di viaggio che mai lo avevano tradito, in qualche cassetto buio e polveroso sprovvisto di chiave come tutti gli altri dannati cassetti dell'appartamento.
    Aveva mangiato il pezzo di tessuto macchiato di sangue, ebbene sì. Durante uno dei suoi proverbiali scatti d'ira, Aisen aveva cucinato della carne di cockatoris avvolgendola con il lembo dell'abito strappato dal corpo inerte della strega e conservato per anni, come fosse una fetta di prosciutto stagionato. Il sangue secco e rappreso aveva impregnato la stoffa una volta bianca colorandola di un grazioso rosso scarlatto di cui ormai da tempo non c'era più traccia. Ed ora parte di quell'abito era già stato digerito ed espulso – non senza qualche sforzo ed effetto collaterale – dal suo apparato gastrointestinale. Era ancora un principiante come cuoco e non aveva nessun altro con cui prendersela oltre se stesso. Non perché se lo meritasse... ma andando avanti di quel passo non gli sarebbero rimasti molti oggetti intatti a disposizione.

    Lo scenario previsto dalla promessa fatta a Clair Walker era sempre più allettante anche se per ragioni diverse da quelle che lo avevano spinto all'inizio. L'idea di morire divorato dalla mithra lo lasciava indifferente e tanto valeva ricercare una morte utile per mano dell'unica persona per cui provava una seppur vaga rassomiglianza di affetto. Per poterlo fare, però, doveva prima trovarla e non ci sarebbe mai riuscito girando per la Fusione asistematicamente.
    Aisen mosse così i primi passi verso un ramo della tecnologia di ultima generazione in cui non aveva mai messo piede: creò il suo primo profilo su linqeDin! si iscrisse ad una "newsletter" dedicata a mercenari, cacciatori e avventurieri della Fusione. Praticamente una bacheca di annunci di caccia, ma online. La facilità con cui si poteva metter mano a strumenti di questo genere rappresentava uno dei pro del vivere su Cocoon, supponeva. Riceveva persino contenuti esclusivi a domicilio. E aveva scoperto che il moguri si chiamava Pog, trentaquattro anni, divorziato.

    La dottoressa Crystal Seharys lo aveva raggiunto prima che lui raggiungesse Clair Walker. A Serendipity la gria aveva anticipato loro che sarebbero stati aggiornati sulla situazione, e così aveva fatto. Una donna di parola. Peccato che lo hume avesse già deciso di tirarsi fuori dai giochi.

    «Scordatelo», aveva commentato lapidario alla prima lettura. Aveva poi lanciato il foglio verso un mobile che l'oggetto non aveva mai raggiunto, sbuffando. La priorità era ritrovare Clair, perdere lo scontro di proposito e farsi ammazzare. Fine. Non avrebbe sentito ragioni o... visto valli saroniane ed essere partecipe di altri avvenimenti più o meno interessanti. Che venga pure la fine del mondo! Prima o poi sarebbero comunque tornati tutti al Flusso Vitale.
    Finché gli venne un dubbio.

    Clair Walker era il motivo per cui Aisen si rifiutava di staccarsi fisicamente dal comunicato della dottoressa, come se questo racchiudesse tra le righe le risposte a tutte le sue domande. Ne conosceva il contenuto a memoria. Sembrava qualcosa di grosso. Di importante. Una missione che richiedeva ben più di quattro gatti randagi pronti a svendersi per denaro.
    Lei avrebbe potuto essere lì. Avrebbe deciso di essere lì, la conosceva. No, troppo rischioso. Non la vedeva da anni, dopotutto. E se fosse morta prima? Impossibile. E se si sbagliasse e rimanesse incastrato in un'altra diavoleria del Void?

    «Ah, al diavolo!»
    Con un moto di stizza si alzò finalmente dal divano, i muscoli che gli dolevano. Non aveva altro a disposizione e niente da perdere. Quell'occasione era la migliore che avesse ottenuto fino a quel momento e chissà dopo quanto ce ne sarebbe stata un'altra altrettanto valida? Valeva la pena tentare. Ora, dove li aveva messi...
    Recuperò i cristalli della memoria persi nella giungla di cassetti. Essere rimasti inutilizzati per giorni non gli aveva impedito di mantenere la naturale lucentezza, come se per tutto questo tempo avessero atteso pazientemente il ritorno del loro padrone – e della sua autostima.
    Che strano, però: non aveva più tutta questa voglia di morire. Al contrario, più passava il tempo accarezzando l'idea di tornare in carreggiata più ben altri desideri prendevano spazio invitandolo a riprendere il percorso da dove lo aveva lasciato. Era come ai "bei vecchi tempi", solo con un pizzico di consapevolezza in più e qualche inibizione in meno.
    Il ritrovato guaritore oscuro (?) si lasciò sfuggire un ghigno sinistro.

    «Andiamo a sventrare qualche abominio»
    Lo stomaco gli rispose con un gorgoglio ben poco rassicurante.

    Infine, Aisen era arrivato nel Regno di Saronia, nella valle designata come luogo d'incontro.
    Una torre di cristallo svettava imponente da ben prima che arrivasse, un ottimo punto di riferimento che gli aveva evitato fatica inutile e tempo sprecato. Da lontano e in sella al chocobo aveva ipotizzato che la continua apparizione e sparizione ad intermittenza della torre fosse un gioco di luce provocato dai raggi del sole proiettati sul cristallo, considerandola un'idea architettonica brillante (quanto dispendiosa). Man mano che andava ad avvicinarsi, però, si faceva sempre meno convinto e più perplesso.
    Come previsto, lo hume non era l'unico incuriosito da quel particolare fenomeno: uomini e donne di specie differenti – chi più chi meno equipaggiato di armamenti e serietà – si erano radunati a gruppetti davanti alle fortificazioni che circondavano la struttura principale. Un'aegyl troppo giovane suonava un'allegra melodia con uno strumento a corde, assediata da uccelli variopinti. La ragazzina, al contrario della sua arpa, stonava nel contesto di emergenza e calcolato pericolo.
    Aisen fece il suo ingresso, con l'armatura di ossa di mostri non meglio specificati tirata a lucido e i capelli argentei più lunghi di qualche centimetro. E lo sguardo gelido, tanto per cambiare. Nessuno avrebbe pensato di trovarsi davanti ad un guaritore guardandolo, anche se non lo stava guardando proprio nessuno. Ma era lì quel giorno per una cosa soltanto: fare ciò che sapeva fare meglio. Che, nel suo caso, implicava dipingere il pavimento con qualche schizzo di sangue qui e là. E anche trovare Clair.
    La voce di Crystal Seharys riempì l'area attraverso un grammofono retto da una mercante con un carretto, soffocando il suono morbido prodotto dalle mani dell'aegyl che smise di suonare abbandonata dai suoi pennuti.
    L'attenzione generale si spostò su quanto la dottoressa aveva da dire e lo hume ne approfittò per cercare con discrezione la slanciata figura della mithra. Mentre Crystal parlava di problemi interdimensionali, cause da ricercarsi nella torre e labirinti, Aisen vide raccolte da una parte un paio di facce familiari tra cui Kohaku Murakami e Zacharias – che fece finta di non aver riconosciuto – e altre meno. Nell'ultimo gruppo, che aveva tutta l'aria di essere superiore in esperienza e abilità, spiccavano un aern e... Clair Walker, naturalmente.
    Lo stava osservando. Un barlume di riconoscimento gli attraversò lo sguardo grigio fumo, ma l'uomo rimase immobile al suo posto. Anche Clair era cambiata nel corso degli anni, bastava un'occhiata perché chiunque potesse capirlo. Non sapeva come, non ancora. Contava di scoprirlo presto, e lo avrebbe fatto con piacere.
    La mithra gli fece un cenno, indicando la base della torre. Sapevano benissimo entrambi cosa significasse quel gesto. Un invito o, ancora meglio, una promessa. Aisen le rivolse un sorriso malizioso, scuotendo lentamente la testa. Alzò il dito indice, indicando la cima della torre come a dire "No. Ci vediamo in cima". Si sfiorò la gola col pollice, attraversandola da una parte all'altra in un gesto eloquente.
    Interruppe il contatto visivo, concentrandosi sul grammofono che era ora appoggiato a terra. Era davvero felice di rivederla. Quel giorno anche il cielo si sarebbe dipinto di rosso.

    Ogni gruppo avrebbe dovuto scegliere un leader e prendere possesso di un orb, una mappa interattiva che avrebbe fatto da guida attraverso il labirinto anteposto alla torre. L'aegyl si alzò in volo, presentandosi come Aran Timeplume. Lyra il nome d'arte.
    Aisen replicò con un secco
    «Mai sentita nominare» prima di vagliare le opzioni e decidere se offrirsi volontario. Non era un posto in cui i bambini potessero giocare, quello, e non avrebbe iniziato certo a fare da guardiano a una mocciosa proprio ora. Con un po' di fortuna si sarebbe spaventata e sarebbe tornata a casa frignando dai suoi genitori. In caso contrario, beh... le disgrazie capitano sempre, di questi tempi. Davvero una triste storia.

    La seleniana che era con loro non diede prova di essere interessata al comando, dunque evitò di perdere tempo in carinerie. Rimaneva solo... Aisen si soffermò sui tentacoli del soulflyer, con ridotta in frantumi anche l'ultima briciola di speranza rimastagli di evitare l'ingrato compito. Sospirò, rassegnato.

    «...Temo che tocchi a me.»
    Allungò le dita creando, tramite il mana, il collegamento con uno degli orb, che aprì una mappa a risoluzione modesta ma più che in grado di svolgere il suo lavoro.
    Lo hume si rivolse ai suoi compagni-del-giorno, senza la benché minima idea di come fare da leader a un gruppo composto da una minorenne, una donna taciturna quindi tutto sommato normale e un polpo su gambe.

    «Mi chiamo Aisen. Se volete parlare fatelo adesso. Se non volete, fa lo stesso. Finite le chiacchiere si dà il via alle danze.»
    Poco dopo, si incamminò verso l'ingresso del labirinto. Il gruppo di Clair era già partito. «Se volete seguirmi...», aggiunse con tono più grave.
    Gli prudevano le mani. Arrivare alla torre era troppo importante. Lì Clair Walker lo attendeva.
    Aisen si sistemò i guanti e impugnò la sua lancia, con una smania incontenibile e l'obiettivo più vicino ad ogni passo. Quasi non vedeva l'ora che la situazione si facesse più... movimentata.
    Sì, si prospettava una giornata davvero magnifica. E quello era solo l'inizio.

    Aisen Sei
    Mago bianco lv4 | Cavaliere oscuro lv1

    MP: 28/28

    Anima:
    Vento

    Difese elementali:
    - Vento: 2/2
    - Fuoco: 1/1
    - Terra: 1/1
    - Acqua: 1/1
    - Tuono: 1/1
    - Ghiaccio: 0/0
    - Luce: 1/1
    - Oscurità: 0/0

    Equipaggiamento:
    Armi:
    - Asta Magica: bastone che potenzia le magie [tier +1]
    - Bradamante: lancia armata con una canna di fucile

    Armatura:
    - Cappuccio dell'incantatore: potenzia le magie [tier +1]
    - Guanti dell'accolito: aumentano gli MP di 4
    - Corazza di ossa: armatura pesante in ossa di mostri
    - Copribraccia di ossa: protezioni in ossa di mostri
    - Coprigambe di ossa: protezioni in ossa di mostri
    - Gobbiebag: aumenta di 3 il numero degli oggetti trasportabili

    Consumabili:
    - Granpozione 1/1
    - Etere 2/2
    - Panacea 2/2
    - Elisir 2/2
    - Coda di Fenice: 2/2

    - 8/8 colpi fucile
    - 11 caricatori extra per fucile

    Passive:
    - Despair: aumenta il danno fisico se si compie un attacco magico e viceversa

    Status:
    - Ferite: Illeso


    Edited by e-Din - 17/10/2023, 04:14
     
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